In che modo le crisi personali e la perdita di significato contribuisc
Una crisi personale e la perdita di significato interiore nella vita possono portare a comportamenti autodistruttivi, anche se le condizioni circostanti sembrano esteriormente positive. Questo perché il benessere esterno non è in grado di compensare il profondo vuoto interiore e la mancanza di un nucleo unificante che darebbe alla vita integrità e direzione. Il mondo interiore di una persona attanagliata da una crisi si distingue per l'assenza di un "centro di coordinamento" che possa cementare le aspirazioni della vita. È la perdita di questa idea principale che porta alla scomparsa dell'interesse per la vita, che, a sua volta, può causare una sensazione di insignificanza dell'esistenza e portare a impulsi distruttivi.Come si legge in una delle fonti, "l'assenza di un centro di coordinamento nel lavoro incessante ... C'è solo una conseguenza esterna di questa perdita del senso della vita. L'altra sua conseguenza interna è la generale e insopprimibile scomparsa dell'interesse per la vita" (fonte: link txt). Si sottolinea qui che, anche in presenza di molte conquiste esterne e di condizioni favorevoli, una profonda perdita del senso della vita priva la persona della soddisfazione interiore, rendendo la sua esistenza vuota e triste.Un'altra fonte rivela la tragedia di una persona prima di scegliere un cammino, quando la perdita della sua vera vocazione la lascia a "vivere senza senso". È questa perdita, secondo l'autore, che diventa "una caduta al livello della pura esistenza", dove la mancanza di senso porta al fatto che la vita diventa insopportabile e comporta un desiderio di morte (fonte: link txt). Così, nonostante il successo o il benessere esteriore, le crisi interne e la perdita del senso della vocazione possono sostituire l'integrità della personalità, causando un'estrema insoddisfazione per se stessi e per la propria vita, che può esprimersi in azioni autodistruttive.Così, il comportamento autodistruttivo è una reazione a un conflitto interno: le condizioni esterne rimangono, ma senza un senso integrato del significato della vita e una profonda vocazione personale, la persona perde la capacità di sentire la pienezza della vita. Questo porta alla sensazione che l'esistenza abbia perso il suo valore e, di conseguenza, porta ad azioni volte a fermare il dolore interiore, anche se tutto sembra andare bene all'esterno.Citazioni a supporto:"L'infinita moltitudine di dettagli e l'assenza di qualsiasi cosa principale e di collegamento tra di loro... L'assenza di un centro di coordinamento nel lavoro incessante, nella creazione eterna di parti che non aspirano da nessuna parte, è solo la conseguenza esterna di questa perdita del senso della vita. L'altra conseguenza interna è la generale e insopprimibile scomparsa dell'interesse per la vita". (Fonte: link txt)Così, il desiderio di morte ci mostra che l'esistenza ha valore solo quando ha un significato, e ha senso quando coincide con la sua chiamata. Un'esistenza chiamata è un'esistenza significativa. Pertanto, la vocazione è precisamente la base su cui una persona esce dalla mera esistenza pura... Avendo perso la sua vocazione, una persona vive senza senso e quindi non può sopportare una vita del genere: vorrebbe non nascere o almeno morire ora". (fonte: link txt)