Uno sguardo vigoroso all'amore divino

Nella moderna ricerca teologica dell'idea del Divino, l'immagine del Padre spesso domina, ma nel pensiero religioso si cerca con forza di inserire il principio materno nel panorama del sacro. Questa idea si manifesta non tanto come un cambiamento nei dogmi tradizionali, ma come un desiderio di enfatizzare l'amore incondizionato, che perdona tutto e la forza vitale primitiva che sono inerenti al principio materno.

Nelle discussioni su questo tema, spiccano le riflessioni sul perché associare Dio solo all'immagine del Padre, se gli ideali della cura materna e della tenerezza non sono meno importanti per una piena comprensione del Divino?
Le immagini associate alla Vergine Maria e anche alcune interpretazioni dello Spirito Santo possono diventare simboli della potenza che non solo crea, ma anche sostiene, coprendo tutti gli aspetti della vita e dell'amore. Non è un caso che nella tradizione mistica si raffiguri spesso l'unione del principio divino con immagini che trasmettono la cura e il calore insiti nella madre, che a sua volta riempie la coscienza religiosa di nuovi colori di vita.

Gli esempi storici confermano anche che in alcune comunità orientali Dio era percepito non solo come un padre celeste, ma anche come un'entità con tratti materni, simbolo di cura e sostegno ancestrale. Tali idee arricchirono la comprensione spirituale del mondo, trasformando la percezione religiosa in una percezione più sfaccettata e umana.

In conclusione, vale la pena notare che l'immagine della Madre nella conoscenza di Dio serve a ricordare che l'amore divino universale non è limitato a una sola dimensione. L'integrazione del principio materno simboleggia la pienezza dell'esperienza spirituale, dove la cura, la tenerezza e il sostegno diventano parte integrante della presenza divina nel mondo. Questa idea dinamica continua a ispirare e a spingere i confini del pensiero religioso tradizionale, aprendo nuove prospettive nella comprensione del potere che perdona tutto dell'amore.
Come si possono interpretare le immagini religiose se c'è un concetto di "Dio Padre" – che può essere sua "Madre" in questo contesto?
Nel contesto delle immagini religiose, si può notare che anche con il predominio dell'immagine di Dio come Padre, ci sono tentativi positivi di comprendere e includere il principio femminile nella conoscenza di Dio – non tanto come un cambiamento nella dogmatica, ma come un simbolo dell'espressione dell'amore e della vitalità incondizionati e totalizzanti.

Una delle fonti di tale riflessione è il ragionamento tratto dal fascicolo link txt, dove l'autore pone la domanda: "Puoi dire 'Padre' a Dio, ma non puoi dire 'Madre'. Perché? L'amore della Madre è forse inferiore all'amore del Padre? Non è l'amore che perdona infinitamente la Madre? Non abbiamo forse dimenticato il Figlio e il Padre perché abbiamo dimenticato la Madre?». Qui si solleva l'idea che, se l'amore di Dio viene percepito attraverso il prisma di una relazione in cui l'amore totalizzante occupa un posto centrale, allora l'immagine della Madre – simbolo della cura e della tenerezza materna – potrebbe completare o addirittura arricchire il concetto religioso del Divino.

Un altro testo dello stesso file offre un'altra interpretazione. Citano una citazione che dice: "... Nel corpo tutto puro di Maria, il Padre si unisce alla Madre. Dio è la Madre: a questo mistero, che non è ancora stato rivelato nel cristianesimo... Così è l'ombra della Madre..." Questo esempio dimostra che l'idea è connessa nella percezione mistica e immaginativa secondo la quale la personalità della Vergine Maria manifesta qualità solitamente attribuite alla Divina Madre. Così, anche se dogmaticamente la conoscenza di Dio afferma l'unità di Dio come Padre, l'immagine della Madre può servire come simbolo di quell'aspetto della Divinità che è associato alla vita, all'amore per l'umanità e all'amore spirituale primitivo.

Vale anche la pena citare un esempio storico tratto dal link txt dossier, dove per alcune comunità orientali l'idea di Dio comprendeva non solo l'immagine del Padre celeste, ma anche l'aspetto materiale, tribale. Viene fatto l'esempio secondo cui alcuni siriani nel VII secolo percepivano Dio come una madre. Ciò indica che, nel quadro della psicologia religiosa e della tradizione culturale, ci sono stati tentativi di vedere nel Divino non solo tratti paterni, ma anche materni, che riflettono la cura, il sostegno e il potere creativo.

Così, è possibile interpretare le immagini religiose in modo tale che, nell'immagine di Dio come Padre, ci sia spazio per la riflessione sull'amore e la cura divina insiti nella Madre. In questo contesto, nell'immagine della Vergine Maria o anche nella definizione simbolica dello Spirito Santo (indicato come principio femminile in alcune interpretazioni), si può vedere il riflesso della "Madre di Dio" – non come una personalità dogmatica separata, ma come una manifestazione necessaria del principio universale, che tutto perdona e crea nel mondo.

Citazioni a supporto:
"Puoi dire 'Padre' a Dio, ma non puoi dire 'Madre'. Perché? L'amore della Madre è forse inferiore all'amore del Padre? Non è l'amore che perdona infinitamente la Madre? Non abbiamo forse dimenticato il Figlio e il Padre perché abbiamo dimenticato la Madre?" (Fonte: link txt)

"E Maria disse all'angelo: 'Come avverrà questo, dal momento che io non conosco uomo? L'angelo le rispose e le disse: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra»... L'Altissimo è il Padre; Lo Spirito Santo, Ruach è la Madre. Nel corpo tutto puro di Maria, il Padre si unisce alla Madre. Dio è la Madre..." (Fonte: link txt)

"Il nome del trentaseiesimo Catholicos... è Mar'emme, che letteralmente significa: "Il Signore è sua madre". ... Resta un fatto: per i siriani, che erano così vicini per lingua, cultura e composizione psicologica agli ebrei palestinesi e mesopotamici, Dio era ancora nel VII secolo non solo il Padre celeste, ma anche la Madre". (Fonte: link txt)

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