Proibizione della risata: esplosione di emozioni
Immaginate una situazione in cui la risata diventa qualcosa di irraggiungibile e la sua comparsa si trasforma in una vera e propria catarsi emotiva. Il divieto imposto alla capacità di ridere crea una tensione che si vuole disinnescare ad ogni costo. In questa contraddizione tra la norma sociale o interna e l'impulso naturale alla gioia, nasce un'esperienza simile all'effetto "frutto proibito". Più una persona è limitata, più tangibile diventa il gusto della liberazione dalla tensione accumulata e dalle emozioni represse, e la risata stessa acquista un grado di soddisfazione quasi orgiastico. Una tale esperienza dualistica rivela la dualità della nostra psiche, dove è l'inaccessibilità che aumenta il valore del momento in cui la risata sincera, come fenomeno prezioso, tuttavia sfonda le barriere dell'ordinario. Alla fine, nonostante tutti i limiti e le limitazioni, lo scoppio emotivo delle risate dimostra il nostro bisogno di essere liberi di esprimere il nostro vero io, trasformando ogni momento di gioia in qualcosa di eccezionale e indimenticabile.
Perché il divieto di ridere può causare un senso dell'umorismo particolarmente forte, e come si spiega questo fenomeno dal punto di vista psicologico?Il divieto di ridere crea una sorta di tensione psicologica che aumenta la scarica emotiva quando si ride davvero. Infatti, quando a una persona è proibito ridere, è questa proibizione che rende il piacere di ridere più profondo e persino orgiastico, non perché la risata inizi a "creare" qualcosa di nuovo, ma perché improvvisamente rilascia la tensione repressa e le emozioni represse.Questo effetto può essere paragonato al principio del "frutto proibito": quando un'esperienza è fuori portata o proibita, il desiderio di riceverla aumenta e il processo di sperimentarla diventa più vivido. Nel quadro della teoria psicologica, questo fenomeno si spiega con il fatto che il conflitto interno tra le norme sociali o interne e l'impulso psicologico naturale alla risata dà origine a un'esperienza duale, in cui la risata è percepita come qualcosa di particolarmente prezioso proprio a causa della sua inaccessibilità su base permanente.Citazioni a supporto:"Ridere quando non si può" è un'esperienza molto più acuta, persino orgiastica, che ridere quando si può, sapendo che si può. La diffidenza russa, profondamente radicata, è legata proprio al fatto che, come si conviene, essa abolisce tutte le convenzioni sociali, che elude il controllo della volontà. (Fonte: link txt)