Unità nel tempo: il principio del "sempre e tutti insieme"
Immaginate una comunità in cui ogni membro non è solo presente, ma è un simbolo vivente di completezza, unito da una forza invisibile. Al centro di questa idea c'è un senso di connessione incrollabile, in cui nessun membro è abbandonato o isolato: l'unità è vissuta costantemente e nella sua interezza. Questa permanenza si incarna non solo nei riti tradizionali, ma anche nella vita di tutti i giorni, dove ogni incontro dovrebbe riflettere la profondità della loro presenza condivisa, creando il senso di un eterno ciclo di unione.Da una parte, l'ideale del "sempre e tutti insieme" indica l'unità incondizionata che caratterizza la Chiesa e molte comunità. Qui ognuno è percepito come parte integrante di un organismo vivente, in cui i limiti di tempo e la frammentarietà non trovano posto. Questo desiderio di unità completa e ininterrotta dà sicurezza, la certezza che ogni momento della vita è unito alla storia, alla tradizione e alla forza spirituale che permea tutto ciò che ci circonda.D'altra parte, la pratica moderna riflette spesso una tendenza all'individualismo, quando anche i momenti sacri si trasformano in dipinti musivi privi di una profonda energia collettiva. Quando le persone agiscono separatamente, si perde la vera armonia: invece di un'unità completa e comprensiva, c'è una sensazione di isolamento e di temporanea instabilità. Questo contrasto tra ideale e realtà serve a ricordare con forza l'importanza di rivisitare i principi di una connessione autentica, creando le condizioni per una vera esperienza condivisa.Così, il desiderio dell'ideale "sempre e tutti insieme" non è solo un compito spirituale, ma una necessità vitale che può restituire a tutti il senso della pienezza e dell'eternità. È un invito a non lasciarci dividere in frammenti, ma a vivere in unità con coloro che condividono le nostre aspirazioni e i nostri sogni, pieni dell'energia dell'unità eterna e della presenza autentica.
Come può essere interpretato il concetto di "sempre e tutti insieme" nel contesto di un senso di permanenza rispetto a un senso di limitazione?Il concetto di "sempre e tutti insieme" può essere inteso come un'espressione di unità completa e ininterrotta che dà un senso di presenza e completezza eterne, piuttosto che di frammentazione o limitazione. Cioè, questo principio indica che la vera unità è che ogni membro è parte integrante del tutto, che agisce non individualmente ma collettivamente e continuamente, il che fornisce un senso di vera continuità e completezza.Da una parte, quando si parla di permanenza, si intende che la Chiesa o la comunità è sempre presente nella sua interezza e non è soggetta a limitazioni temporanee o parziali. Come notato in una delle fonti:"Il principio fondamentale della vita della Chiesa è che tutti i membri della Chiesa sono sempre tutti e sempre insieme. ... Cristo è uno, e il suo corpo è uno, e il popolo di Dio è uno, e la Chiesa è una, che è sempre e ovunque, ieri, oggi, e nei secoli dei secoli, si manifesta nella pienezza della sua unità..." (Fonte: link txt).D'altra parte, un senso di limitazione sorge quando solo una parte di questa unità si manifesta nella pratica: quando le persone non si incontrano pienamente, quando agiscono individualisticamente, e anche nell'esperienza sacramentale, come nella vita eucaristica, non è possibile realizzare la regola del "sempre tutti e sempre insieme". Come si suol dire:"La nostra attuale coscienza ecclesiastica è estremamente individualista. Non vediamo quasi mai l'antica regola "sempre tutti e sempre insieme" incarnarsi nella vita eucaristica. Viene sostituito da un altro: "non sempre tutti e non sempre insieme". Non stiamo quasi mai insieme ora, ognuno per sé e per sé". (fonte: link txt).Così, nel contesto di un senso di permanenza, il principio del "sempre e tutti insieme" appare come un ideale in cui l'attaccamento incondizionato di ciascun membro al tutto comune dà un senso di completezza, affidabilità ed eternità. Al contrario, quando una comunità è divisa, o quando c'è solo un'interazione parziale, essa è percepita come una limitazione che priva la persona di un senso di unità completa e a tutto tondo, cioè invece di una presenza illimitata, si avvertono frammentazione, limitazione e temporalità.Citazioni a supporto:"Il principio fondamentale della vita della Chiesa è che tutti i membri della Chiesa sono sempre tutti e sempre insieme. Questo principio deriva dalla natura stessa della Chiesa. La Chiesa di Dio in Cristo è un popolo radunato da Dio nel Corpo di Cristo..." (fonte: link txt)"La nostra attuale coscienza ecclesiastica è estremamente individualista. Non vediamo quasi mai l'antica regola "sempre tutti e sempre insieme" incarnarsi nella vita eucaristica. Viene sostituito da un altro: "non sempre tutti e non sempre insieme". Non stiamo quasi mai insieme ora, ognuno per sé e per sé". (Fonte: link txt)