True Face: Armonia tra Interno ed Esterno
Nel mondo moderno, spesso notiamo che anche un comportamento esteriormente impeccabile non è in grado di nascondere l'inconsistenza interna di una persona. Introduzione: Ci sono persone la cui pulizia e cortesia creano un'immagine di decenza, ma allo stesso tempo evocano inconsapevolmente un senso di dissonanza, perché la vera personalità è un'unità armoniosa di anima e corpo. La parte principale: la nostra percezione della personalità è profondamente intuitiva e tende a un autentico riflesso del mondo interiore, che si manifesta attraverso ogni movimento fugace, ogni tratto del viso. Quando l'aspetto o le maniere di una persona non corrispondono alle sue vere qualità, ciò provoca tensione interiore e frustrazione, perché ci aspettiamo integrità e sincerità. Del resto, ogni volto è uno specchio riflesso dell'anima, capace non solo di trasmettere una tavolozza emotiva, ma anche di instaurare una vera e propria comunicazione tra le persone. Conclusione: Il messaggio finale qui è chiaro: la vera comunicazione inizia quando l'aspetto esteriore e il contenuto interiore sono in armonia, permettendoci di sperimentare un completo senso di armonia. È questa unità che diventa la chiave per un autentico contatto emotivo, che può risvegliare i migliori sentimenti e pensieri nel cuore di ognuno di noi.
Perché anche le manifestazioni positive di una persona sgradevole possono causare irritazione, e in che modo questo si collega alla percezione della personalità?Nonostante le manifestazioni positive, c'è sempre un'incoerenza interna nella percezione della personalità di una persona sgradevole, quando la cortesia superficiale o la pulizia rafforzano solo il senso della sua vera natura. Una persona viene percepita in modo olistico, e se l'aspetto esteriore non corrisponde al contenuto profondo, questo provoca un senso di dissonanza. Cerchiamo intuitivamente il vero riflesso dell'anima, cioè la completa unità del mondo interiore della personalità, e quando troviamo una contraddizione – anche le maniere positive sovrapposte alla crudeltà o alla malizia interiore – proviamo irritazione.Come ha scritto l'autore in uno dei passaggi:"Una persona può essere un cattivo, un ladro, un adultero e un impudente, ma può avere ottime maniere, in modo che esteriormente sembri decente: acconciatura, vestiti, andatura, gambe, mani, unghie - tutto è limato, tutto è colorato, tutto va bene, tutto è decente, tutto è come le persone: una persona ubriaca non giace sotto la recinzione, non fuma marijuana, non impreca. E cosa c'è dentro? Omicidio, fornicazione, invidia, litigi, condanna, calunnia, odio, malizia, irritabilità". (Fonte: link txt)In questo modo, l'autore dimostra che l'involucro esterno, anche se positivo, non è in grado di nascondere l'essenza interiore profonda, che viene percepita come la vera personalità. Dopo tutto, la personalità non è un insieme di qualità casuali, ma un'unità del mondo interiore ed esteriore, riflessa, prima di tutto, attraverso il volto e il comportamento. L'autenticità di una persona si manifesta nell'armonia con cui il mondo interiore e i segni esterni coincidono. La discrepanza, anche se temporanea o parziale, provoca disagio e irritazione interiore, perché la mente non riesce a riconciliarsi con le aspettative deluse di tutta la persona.Importante è anche l'aspetto della comunicazione reciproca attraverso il volto, che è come uno specchio dell'anima:"Il viso è alla ricerca di uno specchio che non sia storto. Il narcisismo in un certo senso è insito in una persona. Un tale specchio, che riflette veramente il volto, è, come già detto, il volto dell'amante. Il volto presuppone una vera comunicazione. C'è qualcosa di doloroso nella fotografia. In esso, la persona non si riflette in un'altra persona, non nell'amante, ma in un oggetto indifferente, cioè è oggettivato, esce dalla vera esistenza. Non c'è nulla al mondo di più significativo, di più espressivo del mistero dell'esistenza, del volto umano. Il problema della personalità è principalmente legato al problema del viso. Il volto è sempre una rottura e una discontinuità nel mondo oggettivato, una luce proveniente dal mondo misterioso dell'esistenza umana, che riflette l'esistenza del divino. Attraverso il volto, prima di tutto, la personalità entra in comunicazione con la personalità. La percezione del volto non è affatto la percezione di un fenomeno fisico, è la penetrazione nell'anima e nello spirito". (fonte: link txt)In questo modo, anche le manifestazioni positive di una persona sgradevole diventano fonte di irritazione, perché il conflitto interiore tra l'unità attesa della persona e l'apparente frammentazione del suo comportamento scuote la nostra percezione dell'interezza dell'essere umano. Sentiamo istintivamente che la vera personalità deve essere armoniosa, e qualsiasi discrepanza tra l'aspetto esteriore e il contenuto interiore provoca una reazione negativa.Citazioni a supporto:"Una persona può essere un cattivo, un ladro, un adultero e un impudente, ma può avere ottime maniere, in modo che esteriormente sembri decente: acconciatura, vestiti, andatura, gambe, mani, unghie - tutto è limato, tutto è colorato, tutto va bene, tutto è decente, tutto è come le persone: una persona ubriaca non giace sotto la recinzione, non fuma marijuana, non impreca. E cosa c'è dentro? Omicidio, fornicazione, invidia, litigi, condanna, calunnia, odio, malizia, irritabilità". (Fonte: link txt)"Il viso è alla ricerca di uno specchio che non sia storto. Il narcisismo in un certo senso è insito in una persona. Un tale specchio, che riflette veramente il volto, è, come già detto, il volto dell'amante. Il volto presuppone una vera comunicazione. C'è qualcosa di doloroso nella fotografia. In esso, la persona non si riflette in un'altra persona, non nell'amante, ma in un oggetto indifferente, cioè è oggettivato, esce dalla vera esistenza. Non c'è nulla al mondo di più significativo, di più espressivo del mistero dell'esistenza, del volto umano. Il problema della personalità è principalmente legato al problema del viso. Il volto è sempre una rottura e una discontinuità nel mondo oggettivato, una luce proveniente dal mondo misterioso dell'esistenza umana, che riflette l'esistenza del divino. Attraverso il volto, prima di tutto, la personalità entra in comunicazione con la personalità. La percezione del volto non è affatto la percezione di un fenomeno fisico, è la penetrazione nell'anima e nello spirito". (fonte: link txt)