La mancanza di fiducia come fattore di controllo rafforzato
Nel nostro tempo, il sentimento di sfiducia nella società è diventato una sorta di catalizzatore per misure radicali per mantenere l'ordine. Quando le istituzioni tradizionali – lo Stato, le scuole, le organizzazioni religiose – perdono credibilità, le persone avvertono instabilità e vulnerabilità. E' in questo vuoto che le autorità statali cercano di compensare la mancanza di fiducia nel sistema introducendo misure di sorveglianza e controllo più severe per contenere le deviazioni sociali e ripristinare il senso dell'ordine.Il problema principale è che in assenza di fiducia reciproca, i meccanismi naturali di autoregolamentazione si indeboliscono. In una situazione del genere, il desiderio delle strutture statali di creare sistemi di controllo esterni che, a loro avviso, siano in grado di neutralizzare le tendenze negative e ridurre al minimo il rischio di comportamenti distruttivi, è in aumento. Le persone che hanno perso la fede nelle linee guida morali e sociali sono lasciate senza il sostegno delle autorità tradizionali, il che costringe lo Stato a ricorrere a metodi più duri e coercitivi per stabilizzare la società.In definitiva, è questa dinamica di sfiducia e di maggiore controllo che sottolinea la necessità di trovare un equilibrio tra la regolamentazione governativa e il ripristino della coesione interna. È importante ricordare che solo attraverso il ripristino della fiducia reciproca si possono creare le condizioni per uno sviluppo sicuro e armonioso della società.
In che modo la mancanza di fiducia nella società può portare a una maggiore sorveglianza delle persone?La mancanza di fiducia nella società genera un senso di vulnerabilità e instabilità, che, a sua volta, contribuisce al desiderio delle autorità di compensare questa mancanza attraverso una maggiore sorveglianza delle persone. Quando le persone smettono di credere nelle istituzioni tradizionali, siano esse lo stato, le istituzioni educative o altre strutture, c'è la percezione che il controllo statale possa mantenere l'ordine e scoraggiare le deviazioni dalle norme convenzionali. Tale sfiducia diventa una scusa per l'imposizione di dure misure di sorveglianza, poiché lo Stato cerca di compensare la perdita di coesione interna e di fiducia reciproca con ulteriori meccanismi di controllo.A titolo di esempio, possiamo citare la seguente affermazione, che rileva che l'uomo moderno non si fida di nessuno, non si fida dello Stato e non cerca sostegno nemmeno nelle istituzioni autorevoli tradizionali: "In precedenza, accadeva raramente che all'età di quattordici anni una persona diventasse un criminale, e ora il bambino non avrà il tempo di crescere: è già un bandito. Fino a poco tempo fa, persisteva l'illusione che con il crollo dei decenni senza Dio, la società si sarebbe sollevata con tutta la sua forza spirituale. Ma i bolscevichi allevarono un uomo completamente nuovo, che aveva perso ogni idea sulla moralità. Quest'uomo non si fida di nessuno, non si fida dello Stato, non vede la salvezza nella Chiesa. Perché in passato c'era un prete in ogni scuola, si insegnava la Legge di Dio, si faceva la comunione, si faceva in modo che i bambini si confessassero". (fonte: link txt)Come si può vedere da questa citazione, il declino della fiducia nella società porta al fatto che le persone non possono più fare affidamento sulle linee guida morali e sociali tradizionali, il che, a sua volta, incoraggia le strutture statali ad adottare misure di supervisione. In assenza di fiducia reciproca, lo Stato cerca di colmare questo vuoto introducendo meccanismi di controllo istituzionale per mantenere l'ordine e ridurre al minimo il rischio di comportamenti devianti.Pertanto, la mancanza di fiducia mina i meccanismi naturali di autoregolamentazione nella società, creando il terreno per una maggiore sorveglianza, che è percepita come un modo per stabilizzare l'ambiente sociale attraverso il controllo coercitivo e la regolamentazione del comportamento dei cittadini.Citazioni a supporto: "In precedenza, accadeva raramente che all'età di quattordici anni una persona diventasse un criminale, e ora il bambino non avrà il tempo di crescere: è già un bandito. Fino a poco tempo fa, persisteva l'illusione che con il crollo dei decenni senza Dio, la società si sarebbe sollevata con tutta la sua forza spirituale. Ma i bolscevichi allevarono un uomo completamente nuovo, che aveva perso ogni idea sulla moralità. Quest'uomo non si fida di nessuno, non si fida dello Stato, non vede la salvezza nella Chiesa. Perché in passato c'era un prete in ogni scuola, si insegnava la Legge di Dio, si faceva la comunione, si faceva in modo che i bambini si confessassero". (fonte: link txt)