Il bene in azione: la trasformazione del male
Nella nostra vita, l'indifferenza passiva non può essere considerata un riflesso della vera bontà. Il bene non è qualcosa che nasce per caso, richiede la nostra posizione di vita attiva e un lavoro instancabile per colmare il vuoto lasciato dal male. Ogni sforzo che facciamo per superare le circostanze negative diventa una scintilla che può accendere una luce splendente che trasforma il mondo che ci circonda. Il segreto della crescita spirituale sta nella capacità di trasformare anche i momenti più dolorosi nella base di un vero cambiamento: la pazienza, il perdono e il desiderio consapevole di autocrearsi giocano un ruolo decisivo in questo senso. Dopotutto, solo un desiderio attivo e cosciente del bene permette non solo di minimizzare l'influenza del male, ma di spostarlo completamente, riempiendo la vita interiore di significato e di luce. Così, l'invito all'azione diventa non solo una raccomandazione morale, ma un potente strumento per trasformare il mondo, dove la resistenza al male si realizza attraverso la forza del bene che nasce in ciascuno di noi.L'inazione nei confronti del male può essere considerata una manifestazione del bene, o sono più importanti le buone azioni attive nei confronti del male?Sulla base delle riflessioni di cui sopra, possiamo dire che l'inazione in relazione alle manifestazioni del male non è percepita come una manifestazione a tutti gli effetti del bene. Il bene, secondo il ragionamento, non sorge da solo, deve essere coltivato attivamente, riempiendo di luce il vuoto del male. Così, una delle fonti sottolinea: "Il bene non è creato dagli uomini in generale, ma è nutrito solo da loro, quando essi preparano il terreno per esso in se stessi e si prendono cura della sua crescita; cresce ed è creato dalla potenza di Dio. Perché il bene è Dio. E l'unico modo per distruggere veramente il male è soppiantarlo con il bene essenziale; poiché il male, essendo vuoto, si distrugge solo riempiendo, e, essendo tenebre, si dissipa solo con la luce". (Fonte: 508_2535.txt)Questa affermazione indica che il male non solo deve rimanere senza risposta, ma può essere sradicato solo dall'opera attiva del bene, che colma la sua assenza. Un'altra fonte dimostra anche che anche quando una persona si trova di fronte ad azioni negative (ad esempio, un'azione malvagia), la possibilità di trasformare il male esterno in bene interno è possibile solo attraverso l'esperienza attiva di questi eventi a beneficio della propria salvezza, con pazienza e perdono:"E allora la malvagità del ladro sarà male per te. Ma le stesse rapine, percosse e disonore, sebbene siano azioni malvagie, prese da sole e in relazione alla volontà malvagia che le ha commesse, possono essere fonte di grande bene per te, se le vivi per il bene della tua salvezza, con pazienza, non condanna e perdono..." (Fonte: 1006_5026.txt)Così, una posizione attiva, espressa in un desiderio cosciente di trasformare anche le circostanze negative in una fonte di crescita spirituale, è più pesante e significativa della semplice inazione, che può portare all'apatia morale o all'indifferenza. Il rifiuto di combattere attivamente il male e il desiderio del bene per colmare il vuoto lasciato dal male porta inevitabilmente alla perdita del potenziale interiore per la trasformazione del mondo che ci circonda. Per riassumere, possiamo dire che un atteggiamento passivo nei confronti del male non è considerato una manifestazione del vero bene: il vero potere del bene si manifesta in azioni attive, consapevoli e trasformative volte a superare e guarire le conseguenze del male.Citazioni a supporto:"Il bene non è creato dagli uomini in generale, ma è nutrito solo da loro, quando essi preparano il terreno per esso in se stessi e si prendono cura della sua crescita; cresce ed è creato dalla potenza di Dio. Perché il bene è Dio. E l'unico modo per distruggere veramente il male è soppiantarlo con il bene essenziale; poiché il male, essendo vuoto, si distrugge solo riempiendo, e, essendo tenebre, si dissipa solo con la luce". (Fonte: 508_2535.txt)"E allora la malvagità del ladro sarà male per te. Ma le stesse rapine, percosse e disonore, sebbene siano azioni malvagie, prese da sole e in relazione alla volontà malvagia che le ha commesse, possono essere fonte di grande bene per te, se le vivi per il bene della tua salvezza, con pazienza, non condanna e perdono..." (Fonte: 1006_5026.txt)