Libertà o ego? Un nuovo sguardo sull'esistenza universale!

Nella moderna ricerca di significati spirituali, è facile soccombere alla tentazione di percepire Dio attraverso il prisma dell'esperienza puramente personale e dell'attaccamento affettivo. Quando la nostra idea del Divino è ridotta al "mio Dio", corriamo il rischio di trasformare la profondità della fede in un riflesso dei desideri personali, degli attaccamenti e dell'egocentrismo. Un tale approccio rende facile dimenticare Dio come un principio universale che abbraccia tutto, il che porta alla perdita del vero contenuto spirituale.

Al centro di questo problema c'è la tendenza all'autoaffermazione, in cui l'adorazione di Dio diventa l'auto-esaltazione. Invece di sforzarci di essere in armonia con il principio infinito e universale, cominciamo a vedere nel Divino solo un riflesso delle nostre passioni e dei nostri bisogni. Questo impoverisce il mondo interiore, lasciandoci alla ricerca di un significato instabile basato su aspirazioni personali e bisogni limitati.

In conclusione, è importante notare che la realizzazione di Dio come un grande principio integrale ci aiuta ad andare oltre la ristretta visione egocentrica del mondo. Al contrario, il vero risveglio spirituale richiede un ripensamento dei propri desideri e attaccamenti, in modo che l'adorazione non sia un riflesso del proprio sé, ma un percorso verso il contenuto infinito e universale della vita.
In che modo il punto di vista che una persona ha di Dio può riflettere le manifestazioni dell'egoismo personale?
Il concetto di Dio che un individuo ha di Dio, quando si basa su un'esperienza personale ristretta e su un approccio emotivo al Divino, può essere un riflesso dell'egoismo personale. In questa interpretazione, Dio non è percepito come un principio universale e oggettivo, ma come qualcosa che appartiene a una persona personalmente – "il mio Dio". Questo porta al fatto che la vera esistenza universale è sostituita dalla proiezione dei propri desideri, aspirazioni e abitudini e, di conseguenza, l'adorazione di Dio si trasforma nell'adorazione di se stessi.

Così, come si legge in una delle fonti, "Una persona pensa solo di adorare Dio, ma in realtà adora se stessa, i suoi desideri, le sue passioni, le sue abitudini, i suoi affetti. Serve se stesso, ha tutto per sé: una casa per sé, e un marito per sé, e i figli, e il lavoro, e i libri – tutto è solo per se stesso, solo per l'esaltazione di se stesso" (fonte: 9_44.txt). È chiaro qui che l'enfasi sul personale nella relazione con Dio si trasforma in una forma di autoaffermazione, in cui il vero significato dei doni e delle relazioni è distorto dall'amore di sé e da un bisogno ristretto di autoaffermazione.

Inoltre, se Dio cessa di essere percepito come un principio integrale, onnicomprensivo, ma diventa semplicemente un riflesso dei bisogni e delle aspirazioni personali, allora l'essenza personale di una persona soffre: "Se non c'è Dio come un essere tutto in uno, completo e armonioso, se Dio non è il mio ultimo amore, il fine ultimo, l'oggetto di tutte le mie aspirazioni, non è mio, allora non c'è la mia personalità, è privato di contenuti infiniti, vuoto nelle sue aspirazioni, povero nella sua solitudine" (fonte: 1291_6450.txt). Questa affermazione sottolinea chiaramente che la sostituzione di una percezione personale di Dio alla vera comprensione di Dio porta all'impoverimento del mondo interiore, sostituendo il contenuto infinito dell'esperienza religiosa profonda con una ristretta cerchia di idee egoistiche.

Così, un concetto individuale di Dio può diventare una manifestazione dell'egoismo personale se si basa sull'affermazione di sé e sul desiderio di esaltare il proprio sé invece di riconoscere e accettare un principio oggettivo e onnicomprensivo che trascende i bisogni e i desideri individuali.

Citazioni a supporto:
"L'uomo pensa solo di adorare Dio, ma in realtà adora se stesso, i suoi desideri, le sue passioni, le sue abitudini, i suoi attaccamenti. Serve se stesso, ha tutto per sé: una casa per sé, e un marito per sé, e i figli, e il lavoro, e i libri – tutto è solo per lui, solo l'esaltazione di se stesso". (Fonte: 9_44.txt)

"Se non c'è Dio come essere tutto unificato, completo e armonioso, se Dio non è il mio ultimo amore, il fine ultimo, l'oggetto di tutti i miei sforzi, non è il mio, allora non c'è la mia personalità, è priva di contenuti infiniti, vuota nelle sue aspirazioni, povera nella sua solitudine". (fonte: 1291_6450.txt)

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