La libertà: fonte del bene e del male

Nel nostro mondo moderno, dove la libertà è percepita come il principio primario dell'esistenza, le azioni malvagie non sono il prodotto di una mancanza di bene, ma il risultato inevitabile della possibilità di scelta. Già agli albori dell'esistenza dell'esperienza umana, la libertà era il fondamento che precedeva ogni manifestazione e significato, permettendo a una persona di compiere sia imprese che errori. Questo concetto sottolinea che la vera grandezza d'animo si manifesta nella capacità di assumersi la piena responsabilità delle proprie decisioni, anche se queste portano a risultati discutibili. La riflessione etica ci insegna che non dobbiamo considerare il bene come l'unico obiettivo: in entrambi gli Stati, nel bene e nel male, c'è un senso profondo che forma la pienezza del cammino della vita. Il riconoscimento cosciente dell'esistenza del male non è un rifiuto degli ideali, ma una manifestazione della libertà matura dello spirito, che ci permette di guardare il mondo in tutta la sua complessità. È questa libertà che è la forza trainante che ci apre lo spazio per cercare, testare e conoscere veramente noi stessi.

Come spiegare l'esistenza del male se sembra che tutto il bene sia già stato distribuito?

È possibile spiegare l'esistenza del male attraverso il ruolo fondamentale della libertà nell'esistenza umana. Anche se sembra che il bene sia già stato pienamente distribuito, la libertà, come condizione originaria dell'esistenza, dà inevitabilmente origine a opportunità sia per le azioni buone che per quelle cattive. Uno dei concetti importanti che si incontrano nel nostro materiale è che la libertà non è creata, ma precede il mondo, è posta nel fondamento stesso dell'essere. Come dice una delle fonti:

"La libertà giace nell'abisso oscuro, nel nulla, ma senza libertà non c'è significato. La libertà genera il male, proprio come il bene. Perciò il male non nega l'esistenza di un senso, ma lo conferma. La libertà non si crea perché non è natura, la libertà precede il mondo, si radica nel nulla primordiale. Dio è onnipotente sull'essere, ma non sul nulla, ma non sulla libertà. E quindi il male esiste. Alla fine, un atteggiamento serio e responsabile nei confronti della vita si collega con la visione del male, con il riconoscimento della sua esistenza. L'ignoranza e l'ignoranza del male rendono una persona irresponsabile e facile, chiudono la profondità della vita. La negazione del male è la perdita della libertà dello spirito, il gettare via il peso della libertà".
(fonte: link txt)

Da questo pensiero consegue che il male non nasce dall'assenza o dalla mancanza di bene, ma come conseguenza inevitabile della libertà in cui l'uomo ha la possibilità di fare delle scelte. Un'affermazione simile è ripetuta in un altro passaggio che discute la natura del mondo:

"Non ci sarebbero più prove gratuite, ricerche gratuite. Il mondo di Dio è pieno di male, ma nel suo fondamento primario sta la libertà dello spirito, il bene più grande, segno della somiglianza dell'uomo con Dio. Il problema della teodicea può essere risolto solo con la libertà. Il mistero del male è il mistero della libertà. Senza una comprensione della libertà, il fatto irrazionale dell'esistenza del male nel mondo di Dio non può essere compreso. Al centro del mondo c'è una libertà irrazionale che affonda nell'abisso".
(fonte: link txt)

Inoltre, la questione della correlazione tra il bene e il male occupa un posto centrale nella riflessione etica. Come sottolinea uno dei testi, l'etica dovrebbe comprendere non solo le norme della bontà, ma una comprensione di entrambi gli stati dell'essere:

"L'etica non dovrebbe essere un insegnamento sulle norme del bene, ma un insegnamento sul bene e sul male. Il problema del male è centrale per l'etica quanto il problema del bene. La teodicea tradizionale, infatti, non risolve affatto il problema del male. Se il diavolo è completamente subordinato a Dio ed è uno strumento della Provvidenza di Dio, se Dio usa il diavolo per i suoi buoni propositi, allora, in sostanza, il male non esiste. Questo è un sistema completamente ottimista".
(fonte: link txt)

Così, da un lato, possiamo dire che il male esiste come risultato inevitabile della libertà, che permette a una persona di fare delle scelte, dove a volte la scelta va male. D'altra parte, questi argomenti sottolineano che il problema del male è interconnesso con il problema del bene, e la loro correlazione determina la profondità dell'esperienza umana e la possibilità di uno sviluppo sincero e completo. Anche se sembra che il bene sia già stato "distribuito", la libertà continua a creare uno spazio in cui tutti gli aspetti dell'esistenza, compreso il male, si realizzano. Questo è uno dei misteri metafisici centrali che rivelano la natura dell'esistenza del male nel mondo umano.

Citazioni a supporto:
"La libertà giace nell'abisso oscuro, nel nulla, ma senza libertà non c'è significato. La libertà genera il male, proprio come il bene. Perciò il male non nega l'esistenza di un senso, ma lo conferma. La libertà non si crea perché non è natura, la libertà precede il mondo, si radica nel nulla primordiale. Dio è onnipotente sull'essere, ma non sul nulla, ma non sulla libertà. E quindi il male esiste. Alla fine, un atteggiamento serio e responsabile nei confronti della vita si collega con la visione del male, con il riconoscimento della sua esistenza. L'ignoranza e l'ignoranza del male rendono una persona irresponsabile e facile, chiudono la profondità della vita. La negazione del male è la perdita della libertà dello spirito, il gettare via il peso della libertà". (fonte: link txt)

"Non ci sarebbero più prove gratuite, ricerche gratuite. Il mondo di Dio è pieno di male, ma nel suo fondamento primario sta la libertà dello spirito, il bene più grande, segno della somiglianza dell'uomo con Dio. Il problema della teodicea può essere risolto solo con la libertà. Il mistero del male è il mistero della libertà. Senza una comprensione della libertà, il fatto irrazionale dell'esistenza del male nel mondo di Dio non può essere compreso. Al centro del mondo c'è una libertà irrazionale che affonda nell'abisso". (fonte: link txt)

"L'etica non dovrebbe essere un insegnamento sulle norme del bene, ma un insegnamento sul bene e sul male. Il problema del male è centrale per l'etica quanto il problema del bene. La teodicea tradizionale, infatti, non risolve affatto il problema del male. Se il diavolo è completamente subordinato a Dio ed è uno strumento della Provvidenza di Dio, se Dio usa il diavolo per i suoi buoni propositi, allora, in sostanza, il male non esiste. Questo è un sistema completamente ottimista". (fonte: link txt)

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