Dualità dell'autostima: quando la critica incontra la sopravvalutazion

Nella nostra vita quotidiana ci sono meccanismi psicologici sorprendenti, e uno di questi è uno stato complesso in cui l'autocritica interna si combina con un'esagerazione dimostrativa della propria importanza. All'inizio, sembra che una persona sia impegnata in un dialogo interno costante, pieno di dubbi, o ostenti il suo "eccezionalismo", cercando di nascondere una profonda insicurezza. Tuttavia, la verità si rivela molto più complicata: queste due parti opposte non si limitano a convivere, ma agiscono in stretto tandem, distruggendo il consueto meccanismo di autostima equilibrata. Un tale stato si trasforma in una sorta di trappola, in cui le carenze e i successi reali vengono distorti e l'idea di se stessi si trasforma in una fantasia priva di oggettività. In conclusione, possiamo dire che questa dualità costringe una persona a stare in equilibrio sull'orlo dell'autoinganno, dove la vera percezione di sé è oscurata da credenze illusorie. Non solo questo fenomeno è interessante da esplorare, ma serve anche a ricordare la natura complessa del nostro mondo interiore, che richiede una costante ricerca di auto-scoperta e accettazione.

Come si può caratterizzare lo stato quando una persona sperimenta l'autocritica, ma allo stesso tempo si considera migliore degli altri, e cosa dice questo sulla sua autostima?

Questo stato può essere caratterizzato come una percezione distorta di se stessi, in cui i segni interni di autocritica coesistono con una valutazione esteriore gonfiata della propria importanza. Cioè, una persona sperimenta l'insicurezza interiore o l'insoddisfazione con se stessa, ma allo stesso tempo compensa questo, considerandosi migliore degli altri. Ciò indica una violazione del normale meccanismo dell'autostima, quando lo stato reale delle cose è sostituito da una fantasia del proprio eccezionalismo. Tale dualità indica che l'autostima di una persona è instabile e permeata da elementi di autoinganno, quando i tentativi di valutare criticamente i suoi difetti si trasformano in uno stato in cui immagina meriti gonfiati.

Citazioni a supporto:
"Questo importante meccanismo dell'autostima a volte viene interrotto, e allora una persona inizia a pensare a se stessa e non a ciò che è veramente. Di solito, coloro che pensano troppo bene di sé sono chiamati immaginari: immaginano di essere migliori degli altri. Ma chi pensa di essere peggio degli altri immagina anche: in realtà, non è peggio...". (Fonte: link txt)

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Dualità dell'autostima: quando la critica incontra la sopravvalutazion

Come si può caratterizzare lo stato quando una persona sperimenta l'autocritica, ma allo stesso tempo si considera migliore degli altri, e cosa dice questo sulla sua autostima?

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