L'Islam condanna inequivocabilmente l'uso di alcol: secondo le sue leggi, l'alcol è considerato un peccato, indipendentemente dal fatto che un musulmano osservi il digiuno o meno. In uno dei documenti si legge chiaramente: "Secondo le leggi dell'Islam, l'uso di alcol è un peccato" (fonte: 153_761.txt). Questa regola vale per tutti, dal momento che la proibizione dell'alcol è uno dei precetti fondamentali dell'Islam, che riflette il desiderio di purezza spirituale e disciplina. Quindi, anche se un musulmano non osserva il digiuno, dal punto di vista della morale islamica, qualsiasi uso di alcol è considerato una violazione delle norme religiose.
Alcuni critici ritengono che la teoria dell'evoluzione adempia alla funzione della religione perché va oltre i fatti puramente empirici per diventare una visione del mondo completa con un insieme di assiomi non verificabili. Dal loro punto di vista, l'evoluzione richiede un atto di fede analogo alla certezza religiosa nell'invisibile, piuttosto che basarsi esclusivamente su osservazioni provate.
La definizione divina di un "raduno degli empi" può essere interpretata come una caratteristica di coloro che scelgono consapevolmente la via del male e rifiutano i comandamenti di Dio. Questa definizione implica che i creatori del male agli occhi di Dio sono persone che agiscono deliberatamente in modo dannoso, falso, ingannevole e inimicizia contro di Lui e gli altri, e che si allontanano deliberatamente dal sentiero dell'integrità.
Spiritualità e religione, sebbene interconnesse, rappresentano diversi livelli di manifestazione del mondo interiore umano. La spiritualità è, prima di tutto, l'inclinazione interiore di una persona alla libertà, il desiderio di conoscere la verità e il sentimento della sua connessione con qualcosa di assoluto e integrale. È una caratteristica naturale dell'essere umano, che riflette la sua natura metafisica, la sua ricerca di significato, la possibilità di superare i limiti e il desiderio di un essere superiore.
Le persone sono alla ricerca di determinati percorsi e fasi, perché la loro natura richiede ordine e movimento costante nel processo di trasformazione interiore. Anche se l'eternità o l'esistenza divina non è soggetta a un sistema fisso di direzioni, la coscienza umana, operando nel quadro di un'esperienza e di un tempo limitati, ha bisogno di fasi chiare e strutturate per comprendere e andare avanti.