In che modo gli dei slavi, secondo le idee mitologiche, trattavano i bambini non ariani durante le conquiste?

Quando si analizzano le fonti presentate, non c'è alcuna indicazione diretta o descrizione di come gli dei slavi trattassero i bambini non ariani durante il periodo della conquista. La più vicina all'argomento è la descrizione del rituale sacrificale registrato da Leone Diacono, che parla dell'immuramento di un bambino nella fondazione di una fortezza cittadina come "sacrificio edilizio" agli dei. Questo episodio illustra che nel quadro del culto pagano del sacrificio di bambini, era attribuito un significato rituale, ma l'autore non distingue tra bambini di diversi gruppi etnici, in particolare, i bambini non ariani non sono menzionati.

Citazioni a supporto:
"Andando a gettare le fondamenta di Novgorod, gli anziani del popolo, sotto la direzione dei sacerdoti, ordinarono di murare un bambino nelle fondamenta della fortezza della città come "sacrificio di costruzione" agli dei". (fonte: 1845_9221.txt)

Pertanto, nel materiale citato non ci sono informazioni sull'atteggiamento speciale degli dei slavi nei confronti dei bambini non ariani durante le conquiste: il rituale descritto era di natura generale e non si concentrava sulle caratteristiche razziali o etniche della vittima.

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