Quali sono le possibili ragioni per cui Dio non espulse il serpente tentatore dal Paradiso?
Sulla base delle fonti presentate, si può presumere che il ruolo del serpente come tentatore fosse previsto nel più ampio piano di Dio, in cui il suo atto svolgeva una duplice funzione: in primo luogo, contribuiva al fatto che le persone imparavano la vera natura del bene e del male attraverso la disobbedienza che compivano e, in secondo luogo, forniva le basi per stabilire i principi della retribuzione e della misericordia. Cioè, invece di distruggere o bandire per sempre l'entità responsabile dell'inganno, Dio decise di applicare una punizione che fosse sia correttiva che esemplare.Come si legge in una delle fonti, il serpente non fu messo in discussione, poiché Dio conosceva già la sua colpa, ed era questa giustificazione per la punizione che non era tanto il desiderio di scacciarlo, ma l'annuncio di una maledizione: "Dio infatti odiò colui che aveva sedotto un uomo, e a poco a poco ebbe pietà di colui che era stato sedotto. Per questo lo ha espulso dal Paradiso e lo ha tolto dall'albero della vita..." (1470_7348.txt). Qui possiamo vedere che la punizione del serpente aveva la natura di una maledizione, volta a eliminare la sua influenza abbassando il suo status, piuttosto che distruggerlo completamente o bandirlo immediatamente come parte del disegno originale.Un'altra fonte sottolinea che le azioni del serpente furono importanti per l'avvio dell'intero processo: "E il serpente concepì l'idolatria, il politeismo e un modo di pensare pieno di inganno; Il colpevole di questo non era uno solo..." (1392_6956.txt). Così, l'atto del serpente non fu percepito come un incidente accidentale, ma come un presagio di un certo sviluppo dello spirito del tempo, in cui la prova dell'uomo attraverso la disobbedienza divenne un elemento necessario del piano divino.Inoltre, la posizione del serpente annotata nella maledizione (come si può vedere dalla fonte "Maledetto sei tu da tutto il bestiame...", 102_505.txt) suggerisce che la punizione fosse di natura simbolica: indicava la sua posizione degradata e la costante inimicizia con l'umanità, che, a sua volta, serviva come costante promemoria delle conseguenze dell'inganno. Forse è stata questa funzione – la conservazione nell'ordine cosmico dell'elemento che simboleggia il male – la ragione per cui Dio non lo ha distrutto completamente, ma lo ha lasciato nel mondo come parte dell'eterno confronto tra il bene e il male.Quindi, si può dire che Dio non scacciò completamente il serpente tentatore, poiché il suo atto ebbe un ruolo nello smascherare la natura della scelta umana e servì come punto di svolta nello stabilire i principi della giustizia e della misericordia divine. Cambiando il suo destino attraverso una maledizione, Dio ha allo stesso tempo rimosso la sua influenza in un certo aspetto (per esempio, rimuovendolo dall'albero della vita), ma ha lasciato la sua presenza come un elemento attraverso il quale le persone potevano imparare a distinguere tra la verità e l'errore.Citazioni a supporto:"Poiché Dio odiava colui che aveva sedotto l'uomo, e a poco a poco ebbe compassione di colui che era stato ingannato. Perciò lo cacciò dal paradiso e lo tolse dall'albero della vita, non invidiandolo nell'albero della vita..." (Fonte: 1470_7348.txt)"E il serpente concepì l'idolatria, il politeismo e un modo di pensare pieno di inganno; Il colpevole di questo non è stato solo... Per questo coloro che hanno ascoltato sono poi espulsi dal paradiso, essendo stati giustamente puniti da Dio, non per odio, ma per sollecitudine verso le persone". (fonte: 1392_6956.txt)"Maledetto sei tu da tutte le bestie; perché ha sedotto coloro che erano stati nominati governanti su tutto il bestiame... E io porrò inimicizia tra te e tua moglie..." (fonte: 102_505.txt)