L'uso della forza fisica in risposta a un'eccessiva irritazione può essere giustificato, e quali aspetti etici ne risenti?
L'uso della forza fisica può essere giustificato solo se serve a una protezione o a un'assistenza obiettiva, e non deriva semplicemente da uno stato di eccessiva irritazione. Da un punto di vista etico, la questione si riduce principalmente a come una persona agisce quando usa la forza e quale atteggiamento mantiene nei confronti del soggetto avversario.Ad esempio, una fonte descrive chiaramente l'importanza di mantenere un atteggiamento umano e morale anche nei confronti di coloro che hanno subito l'uso della forza. "C'è un sottile, forse, ma assolutamente preciso e chiaro confine tra l'uso morale e immorale della coercizione fisica. Il punto è: nel contrastare il male, come guardiamo il malfattore? Abbiamo ancora un atteggiamento umano, morale, verso di lui, abbiamo in mente il suo bene?" (Fonte: 1259_6294.txt). Sottolinea che, anche se l'uso della forza è inevitabile, deve essere basato su un'autentica considerazione per la dignità umana sia della vittima che del soggetto della violenza.Un'altra fonte fa l'esempio di quando la forza fisica è necessaria in una situazione critica: "Quando, vedendo la mano dell'assassino alzata sulla vittima, la afferro, la prenderò, sarà questa violenza immorale? Ci sarà senza dubbio violenza, ma non solo non ci sarà nulla di immorale in questa violenza, ma, al contrario, sarà coscienziosamente obbligatoria, derivante direttamente dalle esigenze del principio morale. Trattenendo una persona dall'uccidere, rispetto e sostengo attivamente la dignità umana in lei..." (Fonte: 1259_6294.txt). Qui, la forza fisica è usata come mezzo inevitabile per proteggere la vita, e lo fa in modo responsabile, senza rabbia personale o crudeltà.Un'analogia è data anche con il salvataggio di un uomo che sta annegando: "Se è lecito e moralmente obbligatorio tirare fuori dall'acqua un uomo che sta annegando, anche se vi resiste, allora lo è ancora di tanto più trascinare il criminale lontano dalla sua vittima..." (Fonte: 1259_6294.txt). Questo esempio sottolinea che l'uso della forza è giustificato se è inteso a prevenire un danno maggiore ed è effettuato nel rispetto della persona della persona, anche se le lesioni fisiche minori sono inevitabili.Così, da un punto di vista etico, l'uso della forza fisica può essere giustificato solo quando è effettuato con l'obiettivo di prevenire il male o di proteggere la vita, nel rispetto della dignità umana. La violenza dettata solo da eccessiva irritazione o rabbia non è giustificata, poiché non tiene conto della responsabilità morale nei confronti di un'altra persona e porta alla perdita dei principi di umanità.Citazioni a supporto:"C'è un sottile, forse, ma assolutamente preciso e chiaro confine tra l'uso morale e immorale della coercizione fisica. Il punto è: nel contrastare il male, come guardiamo il malfattore? Abbiamo ancora un atteggiamento umano, morale, verso di lui, abbiamo in mente il suo bene?" (Fonte: 1259_6294.txt)"Quando, vedendo la mano dell'assassino alzata sulla vittima, la afferro, è questa violenza immorale? Ci sarà senza dubbio violenza, ma non solo non ci sarà nulla di immorale in questa violenza, ma, al contrario, sarà coscienziosamente obbligatoria, derivante direttamente dalle esigenze del principio morale. Impedendo a una persona di uccidere, rispetto e mantengo attivamente in lei la dignità umana, che è minacciata di danni significativi dal compimento della sua intenzione". (Fonte: 1259_6294.txt)"Se è lecito e moralmente obbligatorio tirare fuori dall'acqua una persona che sta annegando, anche se resiste, allora lo è ancora di più trascinare il criminale lontano dalla sua vittima, anche se in questo caso ci sono graffi, lividi e persino lussazioni". (Fonte: 1259_6294.txt)