Qual è lo scopo dei cristiani dal punto di vista della critica atea?

La critica atea vede il destino dei cristiani come l'idea di cercare di acquisire valori spirituali simili a quelli di Dio già su questa terra e di credere nella risurrezione fisica del corpo, che promette la vita eterna in Dio. Secondo i critici, questa visione non si basa solo su idee che contraddicono i principi del razionalismo e della verifica empirica, ma contraddice anche i fondamenti del cosiddetto umanesimo ateo.

Una delle fonti presentate per la discussione afferma che:
"Il senso cristiano della vita, che consiste nell'acquisizione da parte di una persona qui sulla terra di valori spirituali simili a quelli di Dio e nella fede nella risurrezione reale del corpo per la vita infinita in Dio, diventa così una contraddizione inconciliabile con l'ideale del cosiddetto umanesimo ateo". (fonte: 1050_5247.txt)

Un altro testo sottolinea che il fine ultimo della storia, dal punto di vista dei cristiani, è la risurrezione e la trasfigurazione della creazione, e la missione terrena della Chiesa come corpo di Cristo è quella di preparare questa futura trasfigurazione. Un tale punto di vista apologetico sottolinea che il compito dei cristiani non è solo la salvezza personale, ma anche la trasformazione sincera del mondo attraverso la salvezza e la trasfigurazione dell'uomo. (Fonte: 603_3013.txt)

Così, dal punto di vista della critica atea, il destino dei cristiani è determinato dal loro desiderio di elevarsi al di sopra dell'ordinario, basandosi sui dogmi della risurrezione miracolosa, che i critici percepiscono come in contraddizione con i criteri oggettivi e razionali per valutare il significato del percorso di vita di una persona. Questo concetto è visto come un tentativo di trasformare la vita umana ricorrendo a promesse soprannaturali, che non sono supportate da dati scientifici empirici.

Citazioni a supporto:
"Il senso cristiano della vita, che consiste nell'acquisizione da parte di una persona qui sulla terra di valori spirituali simili a quelli di Dio e nella fede nella risurrezione reale del corpo per la vita infinita in Dio, diventa così una contraddizione inconciliabile con l'ideale del cosiddetto umanesimo ateo". (fonte: 1050_5247.txt)
"La risurrezione e la trasfigurazione della creazione è il fine ultimo della storia, dal punto di vista cristiano. La preparazione di questa trasfigurazione futura, la realizzazione dell'opera della salvezza, costituisce la missione terrena del cristianesimo conciliare, la Chiesa come corpo di Cristo". (Fonte: 603_3013.txt)

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