Come dobbiamo intendere lo status dei santi designati come casta speciale degli eletti, e quale ruolo svolgono nel contesto religioso?

I santi sono visti non solo come individui altamente venerati, ma come il popolo eletto di Dio con una speciale natura spirituale e missione. Essi rappresentano una casta speciale di eletti che hanno subito un processo di purificazione interiore e di crescita spirituale, che permette loro di acquisire una vicinanza unica a Dio e di agire come Suoi strumenti sulla terra.

Così, secondo il testo del 9_44.txt fascicolo, la vera santità sorge dopo la purificazione del cuore e l'abbandono incessante a Dio:
"È necessario prima purificare il cuore, e solo dopo tendere all'altezza della contemplazione del Divino. Questo stato di un cuore purificato e di una posizione persistente davanti a Dio è santità, perché lo Spirito Santo di solito dimora in un cuore puro. Una persona allora diventa profeta, diventa servo di Dio, infatti non vive più per se stessa e, come l'apostolo Paolo, può dire: "Non sono io che vivo, ma Cristo abita in me". I Suoi pensieri, le Sue parole, le Sue azioni e il Suo aspetto sono tutti di Cristo. Egli è come il Cristo vivente, perché è parte del Corpo di Cristo, diventa un membro a pieno titolo della Chiesa. E se il Signore non lo porta subito in Cielo, è solo per una ragione, che forse ha dei doni speciali con i quali può servire Dio sulla terra, cioè le persone". (Fonte: 9_44.txt)

Allo stesso tempo, all'interno di questo kata speciale, spicca una gerarchia: i livelli di chiamata spirituale e di vicinanza a Dio sono così diversi che alcuni eletti sono destinati a grandi opere, mentre altri possono servire il loro prossimo e l'intera Chiesa con la loro santità. Questa suddivisione in livelli è indicata nella fonte del file 1168_5837.txt:
"Fra questi eletti di Dio, alcuni sono dei primi, per così dire, chiamanti, altri dei secondi, altri del terzo; nella misura in cui essi attirano interiormente verso Dio e la Sua benevolenza verso di loro e li predestinano al compimento delle opere di Dio, li chiamiamo tutti santi di Dio. Come diceva il saggio Seneca, l'amicizia tra gli uomini buoni e Dio è la virtù che li unisce. È più corretto dire che è un'unione spirituale con Dio, simile all'unione matrimoniale di marito e moglie, è l'unione di Cristo con i membri della Sua chiesa (Efesini 5:20-33). Infatti, secondo le sue opere, l'uomo buono è discepolo di Dio e zelante imitatore di Lui, poiché siamo tutti cristiani o già in realtà vera progenie di Dio o solo nella possibilità di diventarlo". (Fonte: 1168_5837.txt)

Per quanto riguarda il ruolo dei santi nel contesto religioso, essi agiscono come aiutanti attivi dei credenti, agendo come uomini di preghiera e patroni. La loro presenza piena di grazia, espressa attraverso icone, reliquie e tradizione, aiuta ad unire i credenti a Cristo. La funzione dei santi non è quella di mediare tra Dio e gli uomini nel senso inteso da altri concetti, ma di contribuire come amici e collaboratori al servizio di Cristo alla salvezza degli altri e al rinnovamento spirituale della Chiesa. Questo è affermato nella fonte dal file 7_30.txt:
"I santi sono i nostri intercessori e patroni in cielo e quindi membri vivi e attivi della Chiesa militante e terrena. La loro presenza piena di grazia nella Chiesa, manifestata esteriormente nelle loro icone e reliquie, ci circonda come con una nube orante della gloria di Dio. Essa non ci separa da Cristo, ma ci avvicina a Lui, ci unisce a Lui. Non sono mediatori tra Dio e gli uomini, che vorrebbero rimuovere l'Unico Mediatore di Cristo, come pensano i protestanti, ma i nostri co-preghieri, amici e aiutanti nel nostro servizio a Cristo e nella nostra comunione con Lui". (fonte: 7_30.txt)

Infine, lo status dei santi ha una dimensione cosmica: essi sono considerati partecipi della gloria divina e, secondo il testo del fascicolo 262_1309.txt, il loro posto è riservato accanto agli Angeli, ed essi stessi parteciperanno al giudizio del mondo. Ciò sottolinea che l'elezione dei santi è connessa non solo con la loro vita terrena, ma anche con la loro partecipazione ai processi eterni e celesti:
"Il Signore ha chiamato i santi partecipi della gloria divina: "Se uno mi serve, mi seguirà; e dove sono io, sarà anche mio servo" (Gv. 12, 26). Egli stesso li ha santificati e uniti a sé. "Ma Dio non è morto, ma vivente. Per tutto questo vivete" (Luca 20:38). I santi "sono uguali agli angeli e i figli sono Dio..." (Luca 20:36). ... I santi circondano il trono di Dio, ecco Dio, insieme agli angeli giudicheranno il mondo (1 Corinzi 6:2)". (Fonte: 262_1309.txt)

Così, lo status di santi come kata speciale degli eletti implica il loro speciale posto spirituale, acquisito attraverso la purificazione interiore e la vicinanza a Dio, che li rende non solo esempi di santità, ma anche partecipi attivi della missione salvifica – condurre gli uomini al Cielo, sostenere la Chiesa e fornire un aiuto indispensabile nella vita spirituale dei credenti.

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