Come deve essere interpretata l'espressione "gettare perle ai porci" in un contesto spirituale e religioso?

L'espressione "gettare perle ai porci" in un contesto spirituale e religioso dovrebbe essere intesa come un monito contro l'offerta di verità sacre e sublimi o misteri a persone che non sono in grado di riceverli con la dovuta riverenza e purezza morale. Cioè, questa immagine avverte che le profondità spirituali e mistiche della fede non dovrebbero essere date a coloro le cui anime sono impantanate nelle passioni vili e nell'impurità, perché non solo non possono apprezzare, ma addirittura profanare queste sante verità.

Ad esempio, secondo una fonte:
"Non date cose sante ai cani, e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino sotto i loro piedi" (Matteo 7:6). Il Signore Gesù Cristo, in un discorso allegorico, dice ai Suoi discepoli di non offrire le nobili verità del Vangelo a persone che sono moralmente pervertite, malvagie e che si oppongono coraggiosamente alla verità. Possono cadere nella maldicenza e offendere il nome di Dio". (fonte: 1491_7453.txt)

Ciò significa che se guardiamo ai principi spirituali, allora la trasmissione di misteri divini o dottrine profonde a coloro che non sono pronti a riceverli può portare a una distorsione del significato e persino a un pericolo spirituale per il predicatore stesso. Un punto di vista simile si riflette in un'altra fonte, dove viene data la seguente interpretazione:
"Che cosa vuole dirci Gesù con queste parole? C'è un punto di vista secondo il quale si parla dell'inammissibilità di iniziare gli estranei ai misteri di quelle "sezioni" della dottrina cristiana che un tempo si chiamavano disciplina arcana, cioè "insegnamento nascosto". Prima di tutto, questo riguardava i sacramenti, ai quali coloro che non erano iniziati ad essi non dovevano partecipare..." (fonte: 1095_5471.txt)

Pertanto, la metafora indica che le verità spirituali devono essere trasmesse tenendo presente la maturità spirituale e la prontezza dell'ascoltatore. Altrimenti, il sacro può essere facilmente profanato, il che porta sia alla svalutazione del vero insegnamento che a conseguenze negative per il predicatore e la comunità. Si tratta di un monito non tanto per nascondere la verità, ma per il fatto che è necessario avere un atteggiamento ragionevole e attento nei confronti della conoscenza sacra, la sua trasmissione solo a coloro che sono in grado di percepirla con il dovuto rispetto e apertura morale.

Citazioni a supporto:
"Non date cose sante ai cani, e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino sotto i loro piedi" (Matteo 7:6). Il Signore Gesù Cristo, in un discorso allegorico, dice ai Suoi discepoli di non offrire le nobili verità del Vangelo a persone che sono moralmente pervertite, malvagie e che si oppongono coraggiosamente alla verità. Possono cadere nella maldicenza e offendere il nome di Dio". (fonte: 1491_7453.txt)

"Che cosa vuole dirci Gesù con queste parole? C'è un punto di vista secondo il quale si parla dell'inammissibilità di iniziare gli estranei ai misteri di quelle "sezioni" della dottrina cristiana che un tempo si chiamavano disciplina arcana, cioè "insegnamento nascosto". Prima di tutto, questo riguardava i sacramenti, ai quali coloro che non erano iniziati non dovevano partecipare..." (fonte: 1095_5471.txt)

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