Come viene determinata la partecipazione alla prima risurrezione per i santi dell'epoca evangelistica, e a chi viene data l'opportunità di essere salvato?
Negli insegnamenti riguardanti i santi dell'età dell'evangelizzazione, la partecipazione alla prima risurrezione è intesa non come un evento accidentale, ma come un necessario trampolino di lancio sulla via di una successiva risurrezione universale. In particolare, una delle fonti dice:"Le cui descrizioni generali danno una comprensione abbastanza generale della partecipazione alla prima risurrezione: '... La partecipazione alla Prima Risurrezione non deve essere intesa come un incidente, un dettaglio che potrebbe non essere esistito, ma come un passo necessario nel cammino verso la seconda risurrezione universale. Quest'ultima, nel senso della profezia, non si sarebbe compiuta senza la prima, anche se questa connessione tra loro rimane ora nascosta per noi, così come tutto ciò che in generale riguarda la risurrezione e la vita dell'età futura, compresa l'età futura, quella "millenaria". Questa è la prima, e in questo senso, la pre-risurrezione secondo il testo dell'Apocalisse è inestricabilmente legata alla partecipazione di coloro che hanno 'vissuto' nel regno con Cristo per mille anni'". (fonte: 1112_5559.txt)Anche un altro testo afferma: "Leggiamo anche: 'Qui stiamo parlando di una sorta di 'prima' risurrezione preliminare, che, sebbene liberi dalla 'morte del secondo', cioè dal rifiuto finale, ovviamente precede solo la risurrezione generale...'" (fonte: 1261_6303.txt)Così, la partecipazione alla prima risurrezione per i santi dell'età dell'evangelizzazione è definita come una tappa inevitabile nel cammino verso la pienezza della risurrezione, mostrando la speciale partecipazione dei giusti a regnare con Cristo nel prossimo millennio.Per quanto riguarda chi ha l'opportunità di essere salvato, i testi sottolineano che la salvezza è disponibile non per coloro che si limitano al pensiero puramente umano e all'attaccamento alle cose terrene, ma per coloro che si rivolgono a Dio come loro consigliere e maestro, accettando le Sue giustificazioni e i Suoi comandamenti sulla povertà e invocando il Suo aiuto. Così, una delle fonti dice:"E quelli che udirono queste cose dissero: Chi dunque può essere salvato? Ma Egli disse; ciò che è impossibile per gli uomini è possibile per Dio. Chi ha un modo di pensare umano, cioè si lascia trasportare dalle cose del mondo ed è dipendente dalle cose terrene, è impossibile per lui essere salvato, ma per Dio è possibile; cioè, quando chiunque avrà Dio come suo consigliere e prenderà le giustificazioni di Dio e i comandamenti sulla povertà come suo maestro, e Lo invocherà per aiuto, sarà possibile per lui essere salvato". (fonte: 777_3882.txt)In questo modo, la possibilità di salvezza è aperta a coloro che superano la ristrettezza dell'approccio umano rivolgendosi a Dio per avere guida e sostegno, il che permette loro di diventare partecipi della risurrezione e di avvicinarsi alla regalità eterna.