Il dolore cosmico: le stelle, il peccato e la perdita dell'ideale
Nelle profondità del firmamento si nasconde la tristezza, che simboleggia la tragica perdita della perfezione primordiale. Le creature celesti, personificate dalle stelle, a prima vista appaiono pure e irreprensibili, ma un antico pensiero sottolinea che anche loro non sono prive di mancanze davanti a Dio. Questa idea è rivelata attraverso una metafora, in cui la morte di Cristo assume un significato ancora più profondo, che comprende non solo l'espiazione dei peccati umani, ma anche il perdono di quelle mancanze che possono colpire altre creature intelligenti.L'idea di fondo è che il dolore delle stelle riflette un profondo rammarico cosmico per l'incomprensibile perdita dell'ideale, per come anche le più alte manifestazioni della creazione siano soggette all'imperfezione. Questa visione ci fa pensare che l'ideale della purezza e della perfezione sia irraggiungibile anche nelle sfere più sublimi dell'esistenza. Allo stesso tempo, un tale concetto non influisce negativamente sulla bellezza e la magia dell'universo, ma, al contrario, gli conferisce ulteriore profondità e ricchezza di significato.In conclusione, la riflessione sul dolore cosmico ci permette di guardare il mondo in modo più ampio: dove anche le stelle portano l'impronta della perdita dell'ideale primordiale, possiamo scoprire una nuova comprensione della redenzione e della bellezza, che nasce dalla natura più imperfetta dell'esistenza.
Qual è la causa simbolica della tristezza di cui parlano le stelle?La causa simbolica di questo dolore ha a che fare con l'idea che anche le creature celesti rappresentate dalle stelle portino qualche difetto o difetto nella perfezione di Dio. Uno dei testi sottolinea che la morte di Cristo non è avvenuta solo per i peccati degli esseri umani, ma anche per i peccati di altri esseri razionali, persino per le stelle, poiché "le stelle non sono senza macchia davanti a Dio", come è chiaramente citato nelle Sacre Scritture (ad esempio, nel libro di Giobbe). Cioè, la tristezza posseduta dalle stelle simboleggia un profondo rammarico cosmico che anche una creazione celeste non rimane innocente di fronte al Divino, riflettendo la tragedia della perdita dell'ideale primordiale e della purezza.Citazioni a supporto:"Sarebbe assurdo dire che Egli soffrì la morte solo per i peccati degli uomini, e non anche per [i peccati di] altri [esseri razionali] che potrebbero essere in peccato, per esempio, per le stelle; poiché le stelle non sono senza macchia davanti a Dio, come leggiamo nel libro di Giobbe: 'Le stelle non sono pure ai suoi occhi'" (fonte: link txt, pag. 345).