Come si può conciliare l'idea della predestinazione divina con il concetto della libera scelta dell'uomo?

L'idea della predestinazione divina e la libertà della scelta umana possono essere conciliate se i concetti di prescienza divina e di predestinazione sono chiaramente distinti. Cioè, Dio può avere piena conoscenza del futuro, ma questa conoscenza non impone una scelta specifica all'uomo e non abolisce la sua libertà. Come notato in una delle fonti:

"La predestinazione non deve essere confusa con la predestinazione. A volte i genitori possono prevedere cosa accadrà al loro bambino se si reca in questo posto. Ma con questo non predeterminano il suo comportamento, ma solo prevedono, cioè la preveggenza non è predestinazione. La qualità della libertà sta nel fatto che una persona si trova di fronte a una scelta. E questa scelta, l'atto stesso della scelta, l'orientamento stesso della personalità determina già il suo stato. (Fonte: 1229_6144.txt)

Così, la conoscenza del futuro da parte di Dio non è un atto che determina le azioni dell'uomo, ma un riflesso della Sua onniscienza. Un'idea simile è ripetuta in altre affermazioni. In particolare, si sottolinea che se Dio sa che è la volontà che una persona sceglierà, ciò non annulla il processo di scelta in sé:

"Solo perché Dio sa cosa sceglierà la volontà, non ne consegue che la volontà non scelga. Se qualcuno sa cosa sceglierò, allora ciò non esclude l'atto stesso della mia scelta, e ancor più l'esperienza soggettiva di questo atto come libero". (fonte: 1302_6508.txt)

È anche importante notare che la prescienza divina non interferisce con il libero arbitrio dell'uomo, poiché per sua natura non è un elemento determinante:

"La prescienza divina non è predestinazione, cioè non è un'usurpazione della mia libertà. Dio non può toccare la mia libertà. Non può!" (fonte: 252_1258.txt)

Così, anche se Dio conosce l'esito di tutti gli eventi, la libertà umana rimane reale ed effettiva. La libertà di scelta non è solo parte integrante dell'uomo, ma anche un modo di manifestare la sua origine divina, che gli permette di determinare autonomamente la sua vita indipendentemente dall'onniscienza divina. Questa visione ci permette di conciliare l'idea della predestinazione divina con il concetto di libertà, dove la conoscenza del futuro non esclude la possibilità di una scelta consapevole e indipendente.

Citazioni a supporto:
"La predestinazione non deve essere confusa con la predestinazione. A volte i genitori possono prevedere cosa accadrà al loro bambino se si reca in questo posto. Ma con questo non predeterminano il suo comportamento, ma solo prevedono, cioè la preveggenza non è predestinazione. La qualità della libertà sta nel fatto che una persona si trova di fronte a una scelta. E questa scelta, l'atto stesso della scelta, l'orientamento stesso della personalità determina già il suo stato. (Fonte: 1229_6144.txt)

"Solo perché Dio sa cosa sceglierà la volontà, non ne consegue che la volontà non scelga. Se qualcuno sa cosa sceglierò, allora ciò non esclude l'atto stesso della mia scelta, e ancor più l'esperienza soggettiva di questo atto come libero". (fonte: 1302_6508.txt)

"La prescienza divina non è predestinazione, cioè non è un'usurpazione della mia libertà. Dio non può toccare la mia libertà. Non può!" (fonte: 252_1258.txt)

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