I limiti della coscienza negli ultimi istanti

Nei momenti di fatidica tensione mentale, soprattutto di fronte alla morte, si scontrano due immagini opposte della percezione umana. Da un lato, dal punto di vista dell'approccio materialistico, si può supporre che la stanchezza fisiologica del cervello porti al fatto che anche i pensieri più luminosi e profondi non abbiano il tempo di sorgere, cedendo il primato della debolezza fisica in un periodo critico. D'altra parte, la tempesta emotiva che travolge l'anima può provocare un sentimento travolgente di umiltà, disperazione e crudele introspezione, dove le preoccupazioni per le proprie mancanze e i propri peccati diventano una realtà vivida e dolorosa. Non meno sorprendente è il fenomeno quando l'intera vita di una persona lampeggia nella mente in un istante, dandogli l'opportunità di vedere il suo percorso di vita con chiarezza e profondità inimmaginabili. Queste esperienze contrastanti dimostrano quanto sia complesso e sfaccettato il mondo interiore umano nel momento dell'imminente perdita di coscienza. In definitiva, di fronte alla fine, sia le limitazioni fisiche che gli stati emotivi intensi si fondono in un tutt'uno, ricordandoci la fragilità e il valore di ogni momento dell'esistenza.
Quali pensieri possono venire a una persona nei momenti di forte tensione mentale o anche nei momenti che precedono la morte?
Nei momenti di forte tensione mentale e soprattutto di fronte alla morte, i pensieri descritti possono essere estremamente contraddittori e drammatici. Da un lato, secondo il ragionamento esposto nel testo del fascicolo 1486_7426.txt (pag.: 2760), dal punto di vista dell'approccio materialista, si può presumere che negli ultimi minuti l'attività cerebrale sia così esaurita che anche i pensieri brillanti non possono più sorgere. Cioè, il declino fisico dei processi mentali lascia poco spazio alla riflessione creativa o profonda nel momento più critico.

D'altra parte, le esperienze possono essere colorate da gravi stati emotivi, quando l'anima è colta dall'auto-umiliazione e dal dolore in preda al panico. Così, come si nota nel testo del fascicolo 169_841.txt (pag. 1377), l'umiltà spirituale e la paura del tormento portano a forti emozioni, che riflettono un pianto senza fine per i propri peccati e le proprie mancanze. Questi pensieri e sentimenti dimostrano la profondità del rimorso interiore e il mondo sotterraneo della tensione spirituale emotiva.

Inoltre, ci sono prove che nei momenti di estrema vicinanza alla morte, l'intera esperienza di vita di una persona, compresi i suoi pensieri, parole e azioni, può lampeggiare con una chiarezza sbalorditiva. Ad esempio, dal testo del fascicolo 783_3910.txt (pag. 2626) si evince che la persona morente può "lampeggiare tutta la sua vita" quando la sua coscienza sperimenta una panoramica vivida e completa di tutti i momenti vissuti. Questo fenomeno ci ricorda che gli ultimi minuti possono essere riempiti non solo di paura o debolezza, ma anche di una profonda comprensione della vita vissuta.

Così, nei momenti critici, una persona può sperimentare sia la debolezza fisica dei processi mentali che l'estremo dolore emotivo associato alla realizzazione dei suoi peccati e all'inevitabilità della fine, così come un ricordo così vivido dell'intero percorso di vita. Queste diverse prospettive ci danno uno sguardo sulla complessità del mondo interiore di una persona in questi momenti di trasformazione.

Citazioni a supporto:
"E supponendo con i materialisti che il pensiero sia il movimento della sostanza cerebrale... nei momenti di morte, la mente non dovrebbe più produrre pensieri brillanti..." (Fonte: 1486_7426.txt, pagina: 2760)

"L'abbassamento di sé e l'umiltà dell'anima sono messi in forte tensione dalla paura del tormento. Davanti allo sguardo dell'asceta 'piangendo e piangendo ancora...'" (fonte: 169_841.txt, pagina: 1377)

"Questo meraviglioso, profondamente istruttivo... Tutta la sua vita lampeggia davanti ai moribondi, non solo davanti a lui, ma anche davanti a tutti, le sue opere, le sue parole e i suoi pensieri saranno rivelati". (Fonte: 783_3910.txt, pagina: 2626)

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